Lello Arena Management

 


Lello Arena, all'anagrafe Raffaele Arena (Napoli, 1º novembre 1953), è un cabarettista, attore, regista, sceneggiatore, fumettista e conduttore televisivo italiano, esponente della nuova comicità napoletana (portata alla ribalta dal gruppo teatrale La Smorfia nella seconda metà degli anni settanta), assieme a Massimo Troisi ed Enzo Decaro.

Lello Arena, figlio di due dipendenti della manifattura tabacchi, si trasferì da Napoli a San Giorgio a Cremano all'età di dodici anni. Nonostante inizialmente avesse risentito del cambiamento, il suo incontro con Massimo Troisi durante uno spettacolo teatrale cambiò il corso del suo destino. Abbandonata la carriera nel rugby, Arena si dedicò interamente al teatro, ispirato e sostenuto dall'amico Troisi. Insieme ad altri amici, fondarono il gruppo "Rh-Negativo", che segnò l'inizio di una nuova era nel teatro napoletano, mescolando elementi della farsa e del cabaret. Nonostante le difficoltà finanziarie iniziali, il gruppo si fece strada nel panorama televisivo, esibendosi in programmi come "Non stop" e "Luna Park". La loro comicità, spesso grezza e genuina, conquistò il pubblico, facendo diventare Arena un volto familiare sul piccolo schermo. Tra gli sketch memorabili, spicca l'interpretazione dell'Annunciazione, con il celebre tormentone "annunciaziò annunciaziò". Il debutto cinematografico di Arena avvenne nel 1981 con "Ricomincio da tre" di Troisi, seguito da ruoli di rilievo in altri film di successo come "No grazie, il caffè mi rende nervoso" e "Scusate il ritardo". La sua versatilità lo portò a dirigere e scrivere film come "Chiari di luna" e a partecipare a produzioni televisive di successo come "Striscia la notizia" e "Quei due sopra il varano". Nel corso degli anni, Arena ha continuato a essere un punto di riferimento nel panorama artistico italiano, ricevendo anche il premio alla carriera intitolato a Massimo Troisi. Recentemente, ha diretto gli Arteteca nel film "Finalmente sposi" e sarà voce narrante nel docufilm dedicato a Massimo Troisi, "Il mio amico Massimo".