Vittorio Sgarbi Management


Vittorio Sgarbi, nome completo Vittorio Umberto Antonio Maria Sgarbi (Ferrara, 8 maggio 1952), è un critico d'arte, opinionista, scrittore, docente e politico italiano.

È stato più volte membro del Parlamento e di diverse amministrazioni comunali, tra le quali Milano, nonostante abbia collezionato numerose condanne civili e penali per calunnia, diffamazione e truffa ai danni dello Stato. Dal 30 giugno 2008 al 15 febbraio 2012 è stato sindaco della cittadina trapanese di Salemi, poi commissariata per infiltrazioni mafiose.

Carriera di critico d'arte
Parallelamente alla sua attività politica, continua a occuparsi di arte,[18] commentando in videocassetta alcune delle opere dei più importanti pittori e scrivendo numerosi saggi e libri specializzati. I titoli più rilevanti da lui pubblicati sono Carpaccio (1979), I capolavori della pittura antica (1984), La stanza dipinta (1989), Davanti all'immagine (1990, vincitore del Premio Bancarella), Onorevoli fantasmi (1994), Lezioni private (1995), Lezioni private 2 (1996), Davanti all'immagine (2005), Ragione e passione. Contro l'indifferenza (2006), Clausura a Milano, Da Suor Letizia a Salemi (2008, scritto con Marta Bravi).

Gli anni Duemila
Nel 2008 una sua introduzione a un volume sul Botticelli venne riconosciuta come un plagio, in quanto copiata testualmente da frasi che la storica dell'arte Mina Bacci aveva scritto sul pittore quattrocentesco in un fascicolo dei "Maestri del colore".

Nel 2010 viene nominato soprintendente della Soprintendenza speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo museale della città di Venezia e dei comuni della Gronda lagunare. La nomina venne successivamente annullata per ben 3 volte dalla Corte dei Conti. Sgarbi rimane, comunque, funzionario sino alle sue dimissioni presentate il 15 settembre 2014.

Nel 2011, venne incaricato dal Ministero per i beni e le attività culturali, quale curatore del Padiglione Italia e dei padiglioni regionali per la 54ª Esposizione internazionale d'arte di Venezia organizzata dalla Biennale di Venezia, tra il 4 giugno e il 27 novembre 2011, per la prima volta dislocata sulla terraferma e dipinge un quadro completandolo insieme con il pittore Salvatore Garau. Viene anche nominato presidente della "Fondazione Gino De Dominicis"[24]. Anche in questo caso ci troviamo di fronte a polemiche e dispute legali. L'Associazione Gino De Dominicis, l'Archivio Gino De Dominicis e la Fondazione Gino De Dominicis si contendono l'autorità culturale e legale nell'ordinamento del lavoro dell'artista morto nel 1998.